L’ Artrite reumatoide Cosa bisogna sapere e come conviverci.

Cos’è? È una malattia infiammatoria che può causare dolore, gonfiore, rigidità fino ad arrivare alla perdita di funzionalità delle articolazioni interessate. È da considerarsi una malattia autoimmune in quanto il sistema immunitario attacca le membrane, che rivestono le superfici articolari, non riconoscendole come parti dell’organismo. La causa più comune si pensa possa essere una predisposizione genetica, oppure dei fattori ambientali e ormonali. Colpisce principalmente le articolazioni e le piccole articolazioni delle mani e dei piedi sono, generalmente, le prime ad essere colpite. Un’altra particolarità, di questa patologia, è data dal fatto che si presenta, solitamente, in modo simmetrico, ovvero entrambi i lati con gli stessi sintomi e la stessa intensità contemporaneamente.
Quali sono i fattori di rischio che ne determinano l’insorgenza?
Come per tutte le malattie autoimmuni non è ancora ben chiaro perché il sistema immunitario attacca i propri tessuti. Ma, sicuramente, questo fattore di rischio è considerato una delle prime cause dello sviluppo della malattia. Oltre a questo, un altro fattore è rappresentato da quello genetico (ereditario); è stato scoperto che alcuni geni, tipici del sistema immunitario, sono associati alla tendenza a sviluppare l’artrite reumatoide, anche se alcuni soggetti, sebbene portatori di questi geni, possono non sviluppare mail la malattia. Alcuni ricercatori hanno evidenziato che possono esserci anche alcuni fattori ambientali che possono scatenare la malattia, purtroppo non è stato identificato un agente specifico. Infine, anche i fattori ormonali possono essere responsabili dello sviluppo della patologia, infatti si è osservato che:
- Le donne sono più a rischio degli uomini;
- Durante la gravidanza la malattia può migliorare per ripresentarsi subito dopo;
- Lo stesso allattamento al seno può peggiorare la malattia
- In alcuni soggetti, predisposti, l’uso dei farmaci anticoncezionali può aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
Quali sono i sintomi più comuni?
L’artrite reumatoide colpisce principalmente le articolazioni, qualsiasi articolazioni, anche se le più colpite sono solitamente mani e piedi.
Il primo sintomo è il dolore, spesso molto intenso e invalidante, che si localizza a livello delle articolazioni colpite. A volte si manifesta in maniera più intensa soprattutto al mattino e dopo un periodo di inattività.
Altro sintomo è la rigidità, con impotenza funzionale delle articolazioni colpite. Se ad esempio sono colpite le mani, a volte può non essere possibile piegare completamente le dita o chiudere la mano a pugno. Come per il dolore anche la rigidità è tipica di un periodo di inattività, ad esempio al mattino appena svegli.
Altre manifestazioni sono rappresentate da gonfiore, calore e rossore, delle superfici articolari colpite dalla malattia. Le articolazioni appaiono gonfie, infiammate e calde e dolenti al tatto. Quando il gonfiore assume un carattere sodo si presentano i “noduli reumatoidi”, che sono visibilmente evidenti attorno alle articolazioni delle dita deformandole e rendendole storte oltre che doloranti.
A parte i sintomi appena descritti, che sono quelli più frequenti, i soggetti che soffrono di questa patologia possono manifestare anche stanchezza associata a mancanza di energia, rialzo febbrile, sudorazione, perdita di appetito con conseguente perdita di peso. Anche se la malattia è principalmente una patologia legata alle articolazioni, purtroppo alcune volte i suoi effetti non sono solo fisici ma anche psicologici portando i soggetti che ne sono colpiti ad avere depressione, ansia legati ad un senso di impotenza e scarsa autostima; molte persone possono avere anche problemi legati al lavoro e alla qualità di vita.
Ma come si può diagnosticare la malattia? Soprattutto nella fase iniziale poter fare una diagnosi corretta è difficile, sia per la varietà dei sintomi sia per la similitudine con altre patologie. In ogni caso lo specialista cui rivolgersi è un medico reumatologo, il quale inizierà chiedendo al paziente una descrizione dei sintomi, quando si manifestano e per quanto tempo durano. Effettuerà un esame obiettivo accurato, ispezionando le articolazioni, la forza muscolare e la capacità nella mobilizzazione. Oltre a questo, si avvarrà anche di esami di laboratorio riguardanti, tra questi, i fattori reumatoidi. Anche gli esami radiografici possono dimostrarsi utili, soprattutto quando la malattia inizia già a mostrare i segni delle deformazioni ossee.
Quali sono le cure necessarie? Ci sono vari approcci terapeutici e molti possono essere usati in varie combinazioni, lo scopo principale della terapia è comunque sempre lo stesso:
- Alleviare il dolore
- Ridurre l’infiammazione
- Rallentare o fermare il danno articolare
- Migliorare la qualità della vita e le capacità funzionali del paziente
Anche la fisioterapia ha un ruolo importante per ridurre l’infiammazione articolare.
Un intervento tempestivo sia dal punto di vista diagnostico, sia dal punto di vista terapeutico è assolutamente necessario per migliorare la qualità della vita del soggetto affetto dalla patologia. N.N. AeV
È la malattia che rende piacevole e buona la salute. (Eraclito)