28 Settembre: festeggiamo la Giornata Mondiale dell’Anziano
Il 28 settembre si festeggia la giornata mondiale dell’anziano. Negli ultimi anni è molto cambiata la condizione degli anziani. Si è passati da un rapporto di vicinato che, un tempo, aveva il suo fulcro nel cortile dove si era ancorati ad una certa rappresentazione stereotipata della fase conclusiva della vita, segnata dai trascorsi, dalla fatica del vivere, dalla solitudine, dalla malattia. Ad oggi gli anziani sono ancora attivi, socialmente impegnati, alcuni ancora occupati dal punto di vista lavorativo. Ci sono situazione in cui l’anziano constata quotidianamente che le sue capacità e le sue legittime istanze emozionali risultano di fatto poco esprimibili nell’attuale contesto sociale che, specialmente nel suo immaginario, lo esclude talora in modo impietoso per celebrare invece in modo compiaciuto e idealizzato i valori e il dinamismo giovanili. Quest’ultima condizione, sebbene presente, non rappresenta la totalità dei casi ma si osserva che la persona anziana è generalmente molto più attiva, informata, attenta a se stessa e ai propri bisogni rispetto al passato.
L’anzianità è una tappa evolutiva non meno importante e non meno ricca di altre, parte integrante e traguardo del progetto esistenziale di ogni individuo. Anche se l’estrema variabilità degli individui fa si che vi siano differenze sostanziali tra individui. E’ il concetto di età anagrafica e età biologica. In pratica, l’età anagrafica è determinata dal momento della nascita ma non sempre corrisponde all’età cosiddetta biologica,ovvero quella che l’organismo dimostra. Ci sono persone che, malgrado l’età dimostrano molti meno anni di quanti non ne abbiano realmente e altri che,al contrario, ne dimostrano molti di più. Nell’anziano, infatti, le differenze individuali tendono ad accentuarsi più’ di quanto comunemente si pensi.
Gli anziani di oggi sono sempre più impegnati a vivere il ruolo di nonni.Un altro fatto nuovo è che oggi, a parità di età, nonne e nonni sembrano meno vecchi di una volta. Sono abituati ai cambiamenti, curano il corpo e l’abbigliamento e, se non sono malati, continuano a condurre una vita dinamica. Guidano l’automobile, salgono su treni ed aerei, usano il telefonino, inviano e-mail e, soprattutto, non pensano di essere vecchi, semmai si considerano degli adulti maturi. Secondo una ricerca del Censis sullo stile di vita, gli ultrasessantenni italiani pongono ai primi due posti una vita attiva (51%) e mantenere rapporti con i giovani e i nipoti (46,1%); seguono tenere allenata la mente (45,8 %), avere una fede religiosa (27,6%), essere autonomi (27,5%), essere aperti alle relazioni con gli altri (22,2 %). Questi cambiamenti nella percezione di sé e nell’immagine sociale dell’anziano fanno sì che anche i rapporti con i nipoti siano diversi, improntati a minore austerità e maggiore dinamismo.
Purtroppo esiste anche una percentuale di anziani che vive in condizioni di disabilità e di non autosufficienza, molti sono istituzionalizzati anche a causa di patologie che ne hanno determinato il ricovero. Anche a loro si rivolge la giornata di oggi attraverso l’organizzazione di momenti di festa e di socializzazione per non dimenticare, per rallegrare e dare il giusto valore a questa giornata.
Anziani & Vita vuole dedicare un pensiero a tutti gli anziani e riflettere sul fatto che la vecchiaia non è sinonimo di malattia ma una fase della vita, la più profonda, la più riflessiva. Noi la vogliamo immaginare come la stagione dei raccolti e vi lasciamo con una bellissima frase di Papa Francesco che tanta attenzione pone alle persone anziane. Auguri a tutti gli anziani!!! N.N M.S A&V
“La vecchiaia è la sede della sapienza della vita” Papa Francesco