Anziani: la paura di cadere aumenta i rischi che accada sul serio La basofobia
Si chiama “Basofobia” ed è definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di camminare e cadere,e una disabilità nel restare in piedi.
La basofobia come fenomeno psicologico è frequente nelle persone che di recente hanno subito la frattura di un osso o l’immobilità di una gamba; in coloro che hanno subito ictus cerebrali con residui deficit motori si identifica con l’astasia-abasia. In altri casi è invece da considerarsi una patologia psichica di tipo fobico, e ha la stessa patogenesi delle paralisi isteriche: la persona, pur non avendo deficit motori, appena in piedi si aggrappa al letto o alle persone, con i piedi inchiodati al suolo e con gli arti inferiori irrigiditi, convinta di non poter sostenersi in piedi o camminare.
Per una persona anziana, la paura di cadere aumenta le probabilità di cadute effettive, anche quando il pericolo non è realmente fondato. Lo hanno scoperto i ricercatori australiani e belgi che hanno pubblicato sulla rivista British Medical Journal i risultati di uno studio, basato sull’osservazione del comportamento di 500 australiani di età compresa tra 70 e 90 anni. La paura di cadere è molto diffusa, tra gli anziani, ed è associata a scarso equilibrio, ansia e depressione. Ma, secondo i ricercatori, non viene data abbastanza enfasi alla componente irrazionale, di tale paura. Durante l’anno di osservazione, il 43 per cento dei volontari ha riportato una o più cadute. Essi sono stati suddivisi in 4 gruppi, in base al rischio percepito. Il gruppo degli “ansiosi” era caratterizzato da un basso rischio oggettivo, ma un alto rischio percepito, e il 40 per cento dei suoi membri è caduto. Degli “stoici”, distinti per un alto rischio di caduta ma per una percezione di non rischio, ne sono caduti solo un terzo. Ed ecco dunque l’ennesima conferma che una visione positiva della vita ne allunga la durata. Il direttore della ricerca, Stephen Lord, dell’Università del New South Wales, ha commentato: “un’eccessiva paura di cadere può portare a restrizioni immotivate della propria partecipazione ad attività fisiche o sociali, con la conseguenza di un più rapido deterioramento fisico, peggioramento della qualità della vita, isolamento sociale, depressione e disagio psicologico”
Come prevenire le cadute in casa
Nella graduatoria dei luoghi a rischio scivoloni spicca, oltre la cucina, il tragitto tra la camera da letto e il bagno. Ecco delle semplici precauzioni per evitare cadute pericolose:
- tenere più luce nelle stanze;
- eliminare i pavimenti troppo scivolosi;
- non maneggiare oggetti troppo pesanti e non salire scale troppo alte quando si è soli;
- dotare di braccioli la propria sedia preferita;
- aggiungere un miscelatore al posto dei tradizionali rubinetti per evitare scottature accidentali;
- evitare i gradini per l’accesso alla doccia;
- collocare un tappetino di gomma sulla base della vasca da bagno e della doccia
- dotare la vasca di un mancorrente;
- utilizzare gli “alza water;
- evitare le prolunghe sparse per la casa che aumentano il rischio di inciamparvi;
- attenzione ai tappeti, esistono in commercio dei tappetini di gomma da posizionare sotto a quelli tradizionali che impediscono lo scivolamento;
- evitare di incerare i pavimenti;
- non usare le “pattine” o i sottopiedi;
- andare regolarmente in bagno evitando le “urgenze minzionali”;
- accendere la luce se ci si alza la notte;
- attenzione agli animali domestici
Attenzione, in modo particolare, alle pantofole, ai fili della tv e del telefono, e non ultimo, allo scendiletto.
Ma, come è emerso dalle indagini citate, quello che aiuta di più a prevenire le cadute è un atteggiamento positivo: avere paura di cadere, infatti, aumenta il rischio di cadute effettive.
In ogni caso, per tutti coloro che svolgono regolarmente in casa attività domestiche, è stata istituita la polizza delle casalinghe, che offre una copertura assicurativa anche per i danni riportati in seguito a rovinose cadute. N.N. A&V
Se hai paura di cadere non imparerai mai a volare, e se non voli non sogni, e se non sogni vivi a metà. Silvia Nelli
Ma, in definitiva, esiste per le persone anziane una cura (o un qualche tentativo di cura) farmacologica per questo tipo di fobia? Oppure una cura di tipo psicologico? Ho questo problema con mio padre 92enne che ha subìto in questi ultimi anni tre cadute con relative fratture
Grazie
Gent.le Sig. Stefano buona sera, purtroppo non esiste una cura farmacologica per questo tipo di paura. E’ necessaria tanta pazienza, un buon supporto psicologico ed, eventualmente, l’utilizzo di qualche ausilio, tipo un deambulatore, che lo aiuti e lo sostenga nella rieducazione al cammino.
Può anche affidarsi alle cure di un fisioterapista che possa fargli riacquistare fiducia. In ultimo, non dimentichi l’età di tutto rispetto di suo padre che di certo non facilita una pronta ripresa.
Grazie per l’interesse dimostratoci e a presto.
La Redazione di Anziani & Vita
Buona sera mia madre ha 71 anni. E a seguito di alcune cadute ormai ha questa fobia che la blocca completamente. Dopo tutta una serie di controlli neurologici non è emerso nulla. Sta facendo numerose sedute di fisioterapia ma non cambia molto, non appena è in piedi ha il terrore di cadere e si blocca con gli arti irrigiditi. Possibile non ci sia nulla da fare ?
Chiedo cortesemente un consiglio perché non so più cosa fare.
Salve, io mi trovo nella sua stessa situazione, stessa eta’ della mia mamma. Ha descritto pienamente anche la mia situazione, qualora si trovasse una soluzione al problema le chiederei gentilmente di condividerla e ovviamente faro’ lo stesso. Siamo bloccati
Buona sera Annalisa, comprendo il suo problema ma ribadisco che la migliore medicina sia l’affetto, la vicinanza e la capacità di trasmettere sicurezza.
Chiunque cada, specie se si fa male, ha bisogno di essere rassicurato e, chi meglio di una figlia, è in grado di farlo?
Le faccio i migliori auguri.
La Redazione di Anziani e Vita
Buonasera, anche mia mamma ottantenne ha questo tipo di fobia che probabilmente è peggiorata quando più di 10anni fa si ruppe un femore e soffrendo di ansia e con l’età va peggiorando, non essendoci cure cerchiamo di stimolarla facendola uscire per fare piccole commissioni un po’ per giorno cercando di farle acquisire un po’ di sicurezza in se stessa oppure a volte usciamo insieme senza prenderla sottobraccio e distrarla dalla sua fobia, almeno ci proviamo.
Buona sera, credo che quello che state facendo sia la migliore “medicina”. Quella che arriva dal cuore e dal buon senso. Gli anziani hanno necessità di sentirsi “coccolati” e di avere vicino i loro affetti più cari.
Continuate così, complimenti.
La Redazione di Anziani e Vita