L’assistenza domiciliare
Nella persona anziana, più ancora che nei giovani, è molto radicata la necessità di “poter” scegliere il proprio luogo di cura. La propria abitazione, luogo nel quale ha trascorso probabilmente gran parte della propria vita, circondato dai famigliari rappresenta la scelta migliore e, solo in alcuni casi, la struttura, intendendo con questo termine la casa di riposo, diventa una scelta obbligata. Quante volte ci rendiamo conto che il luogo in cui ci sentiamo più protetti e sicuri è costituito dal nostro “focolare domestico”, eppure spesso ad un certo punto della nostra esistenza questo sembra diventare il luogo meno adatto. Spesso i figli,i nipoti o, in alcuni casi il personale sanitario e sociale si soffermano a valutare quanto una casa sia strutturalmente o organizzativamente più o meno adatta ad una persona non più giovane. Tutte le figure che intervengono in questa valutazione si sentono in dovere di emanare milioni di consigli sulla necessità di trovare un “luogo” più idoneo alle attuali “esigenze” della persona anziana che magari, in questo periodo della sua vita, non è più autosufficiente come un tempo. Non si pone però altrettanta attenzione nel capire quanto la possibilità di scelta della persona interessata (sul poter stare al proprio domicilio o sull’essere ricoverata in struttura), incida sul benessere psico- fisico di essa. Tale aspetto dovrebbe invece avere una primaria importanza durante il momento di pianificazione di vita e di cura dell’anziano, poiché ha un incidenza molto elevata sull’accettazione del cambiamento e adattamento alla nuova situazione.
…scelta è sintomo di libertà, è vita; scegliere permette di esprimere il proprio concetto di “qualità della vita”….
In questo scenario diventa fondamentale considerare le condizioni di fragilità della persona sia da un punto di vista sanitario sia da quello sociale, senza però dimenticare il “diritto” di informazione. È importante far capire all’anziano quali possono essere le varie possibilità legate ai luoghi di cura al fine di poter rendere la persona stessa consapevole e protagonista del progetto assistenziale che la riguarda. Stiamo parlando dell’assistenza al proprio domicilio. L’ Assistenza Domiciliare è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come:
“la possibilità di fornire, a domicilio del paziente, quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del massimo livello di benessere, salute e funzione”.
Tra gli obiettivi primari dell’assistenza domiciliare all’anziano, vi sono la riduzione del ricorso all’ospedalizzazione (in particolare per quanto riguarda i cosiddetti ricoveri impropri) e il contenimento della durata di un’eventuale degenza. Raggiungere tali propositi permette un risparmio della spesa sanitaria stimato dell’oltre il 20%. Inoltre, l’attivazione di questo servizio parte dalla constatazione che la maggior parte delle persone anziane preferisce restare al proprio domicilio, un ambiente ricco di contenuti umani e relazionali. Osservando questi aspetti, i servizi domiciliari orientano dunque la loro azione sulla base dei seguenti criteri: mantenere l’anziano nel suo ambiente di vita, supportare la famiglia, offrire soluzioni alternative quando tale supporto manca o viene meno, assicurare una continuità assistenziale mediante “ dimissioni programmate” dall’ospedale per acuti. Le cure domiciliari erogate in tale ambito consistono in trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, di aiuto alla persona e supporto nel governo della casa. Tali prestazioni sono fornite da personale qualificato per la cura e l’assistenza alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, per contrastare le forme patologiche in atto, il declino funzionale e per migliorare la qualità della vita. Le cure domiciliari, intese come appena spiegato, possono anche essere erogate a persone più giovani ma corrispondenti a tali criteri. Oggi le cure domiciliari possono assumere modalità organizzative e gestionali diverse e sono classificate dalle Regioni in base alle diverse prestazioni erogate, con la seguente classificazione:
• Assistenza domiciliare programmata (ADP), che consiste nelle prestazioni erogate dal Medico di Medicina Generale al domicilio di un proprio assistito, previa autorizzazione del servizio sanitario pubblico e secondo un programma ben definito;
• Assistenza domiciliare integrata (ADI), che consiste nell’integrazione delle prestazioni e degli interventi di natura sanitaria e di natura sociale da erogare in modo coordinato e unitario secondo il Piano assistenziale individualizzato;
• Ospedalizzazione domiciliare (OD), che consiste nell’erogazione di forme assistenziali al domicilio dell’assistito da parte di professionisti e di tecnologie di esclusiva pertinenza ospedaliera.
Obiettivo del servizio è consentire all’anziano parzialmente, totalmente o temporaneamente non autosufficiente di rimanere il più possibile nel proprio contesto di vita attraverso un Piano di Assistenza Personalizzato che miri:
- al raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile o al mantenimento dell’autonomia residua del soggetto in questione
- al raggiungimento della migliore qualità di vita possibile grazie al mantenimento del suo abituale ambiente e delle sue relazioni significative,
- alla riduzione del ricorso al ricovero ospedaliero o in altra struttura .
Mi preme sottolineare e ribadire che:
L’anziano é una risorsa, sebbene abbia un peso sociale più forte, rispetto al passato, dovuto alle malattie croniche e ai bisogni di assistenza che devono comunque trovare spazio e considerazione attraverso una riorganizzazione della società ed una attenta allocazione dei servizi. Solo se la società farà propria questa cultura dell’anziano, mantenendo i vecchi il più a lungo possibile nel proprio contesto sociale, riconoscendo loro la valenza di cittadini aventi diritto di scelta a tutti gli effetti, potrà trasmettere validissimi contributi, non solo di carattere culturale ma anche in termini di beni e servizi, alle nuove generazioni. L.D A&V
Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo. George Augustus Moore, Il torrente Kerith, 1916
guardo l’aspetto umano e di dedizione con cui voi svolgete il vostro operato che va ben oltre alla professione….
Grazie Stefano! Nella nostra professione gli “ingredienti” che tu hai citato sono fondamentali! Se così non fosse non potremmo aiutare i nostri anziani nelle scelte e nel cercare di migliorare la loro qualità di vita!