Il colore migliora la qualità della vita ?
La qualità ambientale di un ospedale o di una residenza assistenziale per anziani può migliorare con un uso progettato del colore, riducendo il senso di disagio attraverso la “confidenza” che ciascun individuo riesce ad instaurare con la spazio che si trova ad abitare. Un intervento cromatico corretto in questi ambienti in cui le persone anziane vivono uno stato di particolare fragilità psico-fisica ha un potere terapeutico aggiuntivo, può favorire e accelerare il recupero della salute, è un valido aiuto contro la depressione e lo sconforto, poiché aiuta a spostare l’attenzione dalla malattia e dal disagio interiore. I colori sono una delle tante piccole cose che creano l’atmosfera in un istituto residenziale. Purtroppo il colore è considerato quasi esclusivamente come un elemento decorativo e viene scelto soltanto in base al gusto personale o alle mode,o a ciò che preferirebbe il residente,non considerandone soprattutto il valore terapeutico . Ad esempio, alcuni studi ci dicono che una persona depressa gradirebbe sicuramente un ambiente grigio-verde, ma questi colori non contribuirebbero certo a migliorare la sua condizione. Negli istituti si dovrebbe trovare un compromesso tra gli effetti estetici e quelli terapeutici del colore oppure seguendo regole visive: infatti i colori possono riequilibrare le dimensioni e le forme disarmoniche delle stanze. Il colore è un importante elemento progettuale, infatti ogni singola sfumatura “contiene” significati consci ed inconsci ed evoca simboli antichi e moderni, e quindi ha specifiche funzioni. Nelle strutture sanitarie il colore gioca un ruolo fondamentale, ponendo particolare attenzione agli abbinamenti cromatici, ai contrasti e all’illuminazione, per migliorare accessibilità e utilizzo degli spazi a persone con diverse carenze sensoriali: visive, motorie o cognitive. Il colore resta inoltre un elemento guida per indicare i percorsi anche ad utenti non soggetti a nessuna limitazione sensoriale e motoria. Il colore fa molto di più che creare atmosfera: determina se i pazienti, il personale di servizio e i visitatori, apprezzano lo spazio di degenza, di lavoro o di visita, può suscitare calma, ma anche energia ed emozione. Il colore gioca un ruolo importante per farci percepire positivamente o negativamente gli spazi e può addirittura influenzare il nostro stato d’animo, facendoci sentire meglio anche psicologicamente.
È capace di attirare l’attenzione, rassicurare, migliorare benessere e motivazione, semplicemente rendendo gli ambienti armoniosi alla vista. Il colore quindi, deve essere adattato in funzione della tipologia di utilizzo del luogo, tenendo in evidenza gli obiettivi emozionali che si vogliono ottenere: tranquillità, azione, colore guida, identificazione di percorsi, ecc. Su pareti chiare è bene identificare immediatamente la porta, o almeno il telaio, con colori più scuri: una porta destinata all’ingresso di ambienti di emergenza deve poter essere rapidamente individuata. Il colore della maniglia dovrà contrastare con quello della porta per essere subito visibile, così come il corrimano con la parete. È preferibile che il colore di mobili e accessori contrasti con i colori dell’ambiente; Il colore rosso è sconsigliato: provoca sensazioni ansiogene. Inoltre, al buio è percepito come nero, provocando una forte sensazione di vuoto.
Colori per migliorare la percezione dei volumi. In ambienti destinati alla cura è importante privilegiare la semplicità, utilizzando colorazioni omogenee. Sulle grandi superfici, è bene scegliere tinte chiare, mentre tonalità di grigio o colori pastello ottimizzano l’illuminazione grazie ad un indice di rifrazione notevolmente elevato, determinando inoltre un sostanziale risparmio energetico. Per massimizzare il riflesso della luce, il bianco diviene colore primario per i plafoni, differenziando i volumi verticali e orizzontali, garantendo una più gradevole percezione degli spazi.
L’utilizzo dei contrasti migliora la percezione dello spazio, e tiene vigile l’attenzione. Colori di contrasto permettono inoltre di migliorare la visibilità alle persone anziane che subiscono un progressivo deterioramento della percezione cromatica. Diviene quindi importante nella progettazione degli spazi, porre particolare attenzione nell’uso di zone a forte contrasto di tinta, in particolare in aree a rischio con presenza di ostacoli, superfici vetrate, scale, ringhiere.
Il colore diviene quindi codice identificativo delle zone differenziandole per pericolosità, utilizzo, frequentazione.
Insomma, per ritrovare il benessere riscopriamo i colori. Se siete scettici e dubitate possa funzionare, non rinunciate al colore: ci guadagnerete comunque una vita meno “grigia”. M.S. A&V
La vita, a voler che sia bella, a voler che sia gaia, a voler che sia vita, dev’essere un arcobaleno, – una tavolozza con tutti i colori, – un sabato dove ballano tutte le streghe. Il sollazzo e la noia, il pianto e il riso, la ragione e il delirio, tutti devono avere un biglietto per questo festino.
Carlo Bini , Manoscritto di un prigioniero , 1833