Dieta e Magnetoterapia: due ottimi alleati per combattere l’Osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia che colpisce l’apparato scheletrico diminuendo la densità minerale delle ossa e provocando un indebolimento della architettura di sostegno dello stesso osso scheletrico .
Nell’osteoporosi le ossa diventano più fragili e sono soggette ad un rischio maggiore di fratture. Le ossa più colpite sono il polso, le vertebre ed il femore anche a seguito di piccoli traumi . Nell’Osteoporosi le fratture costituiscono il segno clinico più importante lo scheletro è quindi soggetto ad un maggiore rischio, in seguito alla diminuzione di densità ossea e alle modificazioni della microarchitettura delle stesse. Questa continua attività di trasformazione e rimodellamento ha lo scopo di rendere le ossa più idonee alle esigenze funzionali delle varie età. Vi sono infatti processi di edificazione di nuove cellule nelle zone dell’osso che vanno irrobustite e processi di demolizione nelle zone che possono essere alleggerite. I processi di calcificazione e di riassorbimento si svolgono parallelamente sullo stesso osso ma in zone diverse, determinando delle trasformazioni, questo meccanismo, in età senile, aumenta il fenomeno dell’erosione ossea che allarga e mina la compattezza e la solidità dell’osso che, diradando e allargando l’intera trama del tessuto osseo, rende le ossa porose, leggere e fragili, ovvero più soggette a rotture. Soprattutto dopo la menopausa, per le donne, si manifesta uno squilibrio fra riassorbimento e formazione ossea. Questo processo è determinato principalmente dalla carenza di estrogeni che hanno di per sé un’azione protettiva nei confronti del tessuto osseo. L’entità del patrimonio osseo con cui la donna arriva alla menopausa risulta essenziale per la protezione nei confronti della perdita ossea post-menopausale. Quanto maggiore è la massa ossea raggiunta in età giovanile (picco osseo), tanto più la donna risulta protetta nei confronti della perdita ossea seguito della menopausa. Una dieta ricca di calcio e vitamina D è fondamentale per prevenire e combattere l’osteoporosi.
Ma dove si trovano questi preziosi elementi?
- Il calcio nel latte e nei suoi derivati,
- la Vit D nel cibo anche se gli alimenti che la contengono non sono molti, la troviamo in pesci particolarmente grassi (per esempio salmone, aringa e sgombro), burro, uova, fegato e alcuni tipi di formaggi grassi. La Vit D è considerata “calciofissatrice”.
- Un altro ottimo alleato è il sole. In seguito alla sua esposizione, la nostra pelle è stimolata a produrre naturalmente vitamina D. Esporre al sole mani, braccia, faccia e gambe per 10-15 minuti al giorno è normalmente sufficiente per il fabbisogno di questa vitamina. Tuttavia, l’esposizione al sole deve essere diretta, infatti i raggi UV sono bloccati, ad esempio, dai vetri e dai filtri solari che utilizziamo per proteggere la nostra pelle quando ci esponiamo al sole.
Durante la stagione invernale e negli anziani la produzione di vitamina D è talvolta limitata e quindi insufficiente a raggiungere i livelli raccomandati. In questi casi può essere necessaria un’integrazione.
Importante da ricordare e segnalare è che la prevenzione attraverso la dieta deve iniziare prestissimo, anche intorno ai trent’anni. Per favorire il raggiungimento ed il mantenimento del picco di massa ossea è inoltre importante:
- ridurre il consumo di dolci e bevande alcoliche;
- osservare una dieta povera di sale, dato che il sodio, oltre a peggiorare un eventuale ipertensione favorisce la demineralizzazione ossea;
- abolire il fumo, che ha un effetto negativo sulla massa ossea;
- adottare una corretta attività fisica;
- evitare di consumare eccessive quantità di proteine e fibre con la dieta;
La dieta degli Italiani è spesso povera di calcio (in media ne apporta soltanto 700-800 mg/die) e questa carenza predispone molte persone all’osteoporosi, in particolare le donne. Spesso si preferisce non consumare latte e latticini in quanto si pensa che possano provocare un aumento del colesterolo, senza considerare che, per ovviare a ciò, è sufficiente consumare latte o formaggi parzialmente scremati. Il fabbisogno giornaliero di calcio per l’adulto, è stimabile intorno agli 800-1000 mg e di questi solo un terzo viene introdotto con l’alimentazione. Ma, oltre alla dieta, l’attività fisica ed alcune cure farmacologiche specifiche, esistono altri metodi che possono migliorare o favorire la cura dell’osteoporosi? Uno di questi è rappresentato dalla Magnetoterapia, ovvero quella terapia che sfrutta l’energia elettromagnetica per la rigenerazione dei tessuti avvalendosi dell’azione di un campo magnetico, se utilizzata ad intensità basse, non superiori a 100G e frequenze ridotte, non maggiori di 100 Hz, è una metodica non invasiva e particolarmente indicata per la stimolazione della rigenerazione delle fratture e per rallentare il processo di diminuzione della densità ossea innescato dall’ osteoporosi. Applicata in modo mirato per la guarigione di fratture e patologie localizzate, o in modo totale cioè sottoponendo l’intero organismo al trattamento per la stimolazione del riequilibrio dell’intero metabolismo e per favorire il rallentamento della perdita di sostanza minerale ossea dovuta all’osteoporosi, la magnetoterapia è efficace perché i campi magnetici pulsati interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. A livello di organi e strutture anatomiche questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell’infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi. In più i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni di Calcio all’interno dei tessuti ossei, che è in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture. Nell’ osteoporosi il campo magnetico statico migliora l’osteogenesi ovvero la ricostruzione delle cellule . La magnetoterapia a campo stabile ha un’azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull’effetto piezoelettrico dell’osso. Si ha una vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale, un aumento dell’irrorazione vascolare e un aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza. Inoltre si ha un aumento della resistenza ossea e aumento dell’attività elettrica (di natura elettrochimica). Infine per i dolori articolari dell’osteoporosi l’applicazione di biomagneti a campo stabile favorisce un naturale effetto antinfiammatorio e antalgico. Un consiglio? Se soffrite di questa patologia e volete una cura alternativa non farmacologica e non invasiva, cercate un centro fisioterapico nella vostra zona e rivolgetevi con fiducia al fisioterapista. D.G. A&V
E se per una volta ridessimo sul latte versato? Maria Luisa Spaziani
La bufala di questa magnetoterapia colpisce ancora. La magnetite appesa al collo era prescritta dagli stregoni 4000 anni fa.La terapia con Campi Magnetici Pulsati ad alta energia e soprattutto a risonanza stocastica solo altra cosa;Terapia seria confermata da più di 4000 pubblicazioni.
Frequentiamo le lezioni della AIFM (associazione Italiana di Fisica Medica).
Gent.le Sig. Missoli, nessuno mette in dubbio gli studi scientifici pubblicati inerenti la terapia con campi magnetici pulsati ad alta energia, uno studio del dott. Adler cita la terapia dei campi magnetici QRS (Sistema di Risonanza Quantron) come un valido alleato sia in caso di malattie cardiocascolari sia nella cura dell’osteoporosi e dell’artrosi. Non solo gli stregoni 4000 anni fa la utilizzavano con una pietra di magnetite appesa al collo, anche i sacerdoti egizi nel “Papiro di Eber” curavano i pazienti con i campi magnetici, così come Ippocrate e Paracelso la utilizzavano per la cura delle ferite. Nessuno di noi ha la presunzione di frequentare le lezioni della AIFM, ci occupiamo di anziani e di divulgazione di informazioni agli anziani stessi e ai caregivers. Questi ultimi, spesso hanno necessità di reperire informazioni utili, di sapere quali cure e quali metodi ci possono essere. Sta poi al loro medico di fiducia indirizzarli verso una terapia piuttosto che un’altra. A noi interessa far passare il messaggio che esistono varie forme di terapia anche non farmacologiche che possono aiutare chi è in difficoltà. Vista la sua indubbia competenza sull’argomento, se vuole produrre un articolo semplice, pur rigoroso dal punto di vista scientifico, saremo lieti di pubblicarlo.
Cordiali saluti.
Purtroppo la pubblicazione più semplice in italiano riguardante la terapia con CMP (Campi Magnetici Pulsanti) è la mia. (Medicina Fisica e Riabilitazione – vol.2° – Franco Missoli – Magnetoterapia – UTET Editore Torino). Ho impiegato 40 anni a sperimentare tutto quello che si affermava in letteratura sulla cosiddetta Magnetoterapia facendo pulizia di tutto ciò che non aveva una valenza scientifica. Oggi la metodica è matura e cominciamo a sperimentarla anche in oncologia dove abbiamo già alcuni risultati incoraggianti.
Gentile Sig.Missoli,
ci interessa poter aprire un dialogo/una sezione sulla questione, se lei è interessato.Non capita spesso di poter avere notizie cosi di prima mano e la cosa può essere interessante per i nostri lettori così come lo è per noi.
Quindi se lei è interessato possiamo valutare le modalità più appropriate.
La saluto
Nicoletta Nicoletti
Vorrei la email del dott.Franco Missoli… GRAZIE
Ci spiace ma non ne siamo in possesso.
Grazie
franco.missoli@nt2.it