La Medicina Traslazionale Una metodologia moderna
Con il termine “Medicina Traslazionale” si intende la capacità che ha la medicina di trasferire velocemente le nuove conoscenze della scienza di base a quella biomedica, ovvero dal laboratorio direttamente al letto del paziente, offrendo anche nuovi strumenti di indagine e applicazioni terapeutiche.
Questo approccio è riconosciuto come uno dei metodi più moderno sia in termini di formazione sia in termini di applicazione clinica.
Gli ambiti dove, attualmente , viene applicata riguardano:
- malattie cardio-neuro-vascolari e metaboliche;
- malattie proliferative;
- medicina di area critica e di urgenza ed emergenza;
- medicina dei trapianti;
- sanità pubblica e metodologia statistica.
Molti di questi ambiti riguardano anche la cura e l’assistenza all’anziano che necessita, per alcune malattie, di interventi rapidi e tempestivi basati sulle migliori e più nuove ricerche scientifiche.
Il premio Nobel Rita Levi Montalcini da tempo sosteneva: “il valore della interdisciplinarietà delle scienze e della medicina traslazionale per arrivare alla scoperta di nuove cure e passare così in tempo reale dal campo della ricerca di base a quello della ricerca applicata, con ricadute immediate in campo clinico. Quello che manca ancora in Italia» affermava la prof. Montalcini «è il trasferimento tecnologico dei risultati della conoscenza. Oggi noi produciamo una grande quantità di conoscenza, qualitativamente elevata, ma non siamo in grado di trasformarla in un valore economico e sociale.”
La Medicina Traslazionale, grazie alle continue innovazioni della tecnologia, permette e facilita la produzione di nuovi strumenti sia per la ricerca di base sia per la ricerca clinica.
Un esempio innovativo di applicazione di tecnologie riguarda la terapia del dolore, aspetto che, purtroppo ancora oggi, viene sotto trattato e sottovalutato, particolarmente in geriatria.
Oltre al collegamento della ricerca, l’efficacia di questo tipo di studio, è aumentato anche grazie all’integrazione delle conoscenze biomediche con elementi provenienti da altre discipline come l’informatica, la fisica, la statistica, l’elettronica.
Nei gruppi di ricerca è diventata essenziale la presenza di bioingegneri, fisici, statistici e altre figure di competenza non biologica che rispondano alle esigenze di creare nuovi modelli sperimentali e di utilizzare raffinate analisi dei dati.
E’ ovvio che, visti i risultati prodotti dove questa metodologia è stata applicata, è necessario implementare, la Medicina Traslazionale, nei corsi di studi per Medici e Ricercatori e avviare studi di ricerca e progetti dove tutto ciò possa prevederne l’applicazione. N.N. A&V
Niente nella vita va temuto, dev’essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno.
Marie Curie