Lettera di un padre anziano al figlio

Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.

Dedicata ai nostri genitori, a quelli che non ci sono più ma che vorresti avere e a quelli che la demenza se li sta portando via. Come figlia mi ritrovo in tutto e mi accorgo, leggendo, di quanti errori stia commettendo verso l’uomo che è stato per me un padre meraviglioso e che ora è perso nei suoi pensieri. Come madre spero che un giorno mio figlio possa fare tesoro di questi delicatissimi e bellissimi pensieri e regalarmi un sorriso. Dedicato a tutti voi.  A&V

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7 Responses

  1. Avatar emilia ha detto:

    Parole sante ma…quante lacrime…

  2. Avatar ALESSANDRO FORNO ha detto:

    Io non ho più nessuno dei miei genitori. Mia madre è morta quando avevo trent’anni mio padre è morto la settimana scorsa. Ho quarant’anni e sono rimasto solo con le mie angosce ed i miei rimpianti. Spero che Dio mi doni una vita breve e possa presto riabbracciarli.

    • Anziani & Vita Anziani & Vita ha detto:

      Gentile Alessandro, mi spiace che stia attraversando un brutto periodo. Ritengo però che a 40 anni abbia ancora tutta la vita davanti per riprendersi e vivere esperienze positive. La vita è un dono e, in qualunque momento, con qualsiasi problema, vale la pena di essere vissuta. Provi a cercare interessi che le facciano tornare la voglia di vivere e prenda in considerazione la possibilità di farsi aiutare. I suoi genitori le sono sempre accanto, hanno solo cambiato forma.
      Con estremo rispetto e considerazione, un cordiale saluto.
      La Redazione di Anziani e Vita

  3. Avatar FRANCO MATTEAZZI ha detto:

    Buongiorno. Potrei avere il nome dell’autore? Grazie.

    • Anziani & Vita Anziani & Vita ha detto:

      Buon giorno, la fonte non è specificata e la trova nel web. A noi è piaciuta molto e abbiamo voluto dedicarla ai nostri cari.
      Grazie a lei,
      La Redazione di Anziani e Vita

  4. Avatar Anna ha detto:

    Io non ho più genitori ma ho fatto tutto ciò che loro meritavano

    • Anziani e Vita Anziani e Vita ha detto:

      Complimenti, sicuramente sarà orgogliosa di quello che ha fatto per loro.
      Grazie e continui a seguirci.
      La Redazione di Anziani e Vita

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