La terapia con anticoagulanti e la dieta Cosa posso mangiare?

Molti anziani, a causa di patologie cardiache, quali ad esempio la Fibrillazione Atriale F.A, sono a rischio di trombosi ed embolie e, in conseguenza a ciò, devono iniziare ad assumere una terapia anticoagulante.
La FA è l’aritmia sostenuta di più frequente riscontro nella popolazione generale, con dati sia di prevalenza sia di incidenza considerevolmente numerosi. Questi dati sono maggiori negli uomini piuttosto che nelle donne e aumentano molto con l’età: nei grandi anziani circa il 10% della popolazione è affetto da FA.
Le proiezioni epidemiologiche indicano che tali numeri, progressivamente aumentati negli ultimi anni, sono ulteriormente destinati a crescere, con un incremento previsto della FA di 2-3 volte nel 2050, per varie ragioni tra cui l’invecchiamento della popolazione. La presenza di FA si accompagna a un aumento significativo di mortalità di circa 2 volte rispetto alla popolazione senza questa aritmia; tale mortalità è legata alla gravità della patologia sottostante. A parte tale considerazione, se non si accompagna a scompenso cardiaco e la frequenza ventricolare è ben controllata, la FA può comunque essere tollerata bene dai pazienti. E’ però una situazione a rischio di embolizzazione sistemica, con varie gravi conseguenze tra cui particolarmente temibile è l’ictus ischemico. Le complicanze emboliche della FA, come si è detto, possono essere estremamente gravi e anche mortali, comunque spesso invalidanti; va sottolineato che possono manifestarsi anche in pazienti per il resto del tutto asintomatici.
A fronte di tale patologia si rende necessario iniziare un trattamento farmacologico con terapia anticoagulante, il più delle volte assunta per via orale.
Come agiscono gli anticoagulanti?
La loro azione è basata sull’interferenza con l’attivazione di alcune sostanze (fattori della coagulazione), che servono per la formazione di un coagulo, e che per essere attive hanno bisogno della vitamina K.
Gli anticoagulanti orali inibiscono l’azione di questa vitamina rendendo sangue meno coagulabile. La vitamina K (antidoto degli anticoagulanti) è in parte introdotta con il cibo e in parte direttamente prodotta nel nostro intestino dai germi che normalmente vi abitano. In gergo la vitamina K è detta anche vitamina cerotto perché aiuta a coagulare il sangue.
La fase più difficile, quando si assumono gli anticoagulanti, è rappresentata dall’inizio della terapia dove, a fronte di una dose insufficiente di farmaco, aumenta il rischio di emorragie in quanto il sangue è troppo fluido. Viceversa una dose insufficiente di farmaco causa sangue troppo denso aumentando il rischio di trombosi. La giusta dose si è dimostrata assolutamente efficace nella prevenzione non solo del rischio, ma anche della malattia trombotica stessa.
Diventa di fondamentale importanza, nei soggetti che sono in terapia con tali farmaci, adottare uno stile alimentare corretto, ed è basilare una buona educazione terapeutica.
L’educazione terapeutica è un processo che, transitando attraverso i vissuti della persona, prevede un insieme di attività organizzate di sensibilizzazione, di informazione, di apprendimento, di aiuto psicologico e sociale in relazione alla malattia, ai trattamenti, alla prevenzione delle complicanze, agli stati d’animo.
Lo scopo dell’educazione terapeutica del paziente in terapia con anticoagulanti è quello di fornirgli conoscenze appropriate sulla malattia, sulla terapia da adottare e sulla corretta alimentazione, istruendolo su come preservare il proprio stato di salute ed insegnandoli a prevenire eventuali malattie intercorrenti o complicanze.
Bisogna raccomandare al paziente di non modificare drasticamente le proprie abitudini alimentari, anzi deve assumere della vitamina K con la dieta senza superare un apporto giornaliero di 200-300. E’ importante per il paziente essere informato sul contenuto in vitamina K negli alimenti e nei prodotti alternativi o erboristici e mantenere un’assunzione costante di cibi e prodotti alimentari. Il soggetto, conoscendo l’apporto vitaminico, può eventualmente assumere meno verdure se il valore dell’INR (che è il dosaggio relativo al fattore della coagulazione) è tendenzialmente basso, mentre può assumerne di più quando è tendenzialmente alto rispetto al range terapeutico.
Nella tabella sottostante sono rappresentati tutti gli alimenti che contengono Vit. K e i relativi microgrammi presenti .
Gli anticoagulanti orali subiscono molte interazioni con altre sostanze che ne modificano la disponibilità, variandone, quindi, l’azione sia nel senso di un’inibizione che di un potenziamento ed una di queste sostanze, che poi è anche il suo antidoto, è proprio la vitamina K che può essere contenuta in molti alimenti, specie nelle verdure.

tabella

Non solo gli alimenti interagiscono con gli anticoagulanti, alcuni studi dimostrano che il numero delle interazioni tra anticoagulanti orali e farmaci o erbe.
Anche gli alcolici causano una diminuzione dell’effetto degli anticoagulanti orali. È consigliato non
superare 1 bicchiere a pasto.

Tra le erbe segnaliamo:
Ginkgo biloba (ginkgo) : aumento del rischio di emorragie
uso: trattamento alzheimer, miglioramento circolazione periferica
Fieno greco: incremento dell’inr
uso: ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante
Salvia milthiorriza (danshen): aumento dell’inr
uso trattamento patologie cardiovascolari e cerebrovascolari;
Ippocastano: potenziali effetti interazione
uso: trattamento insufficienza venosa cronica;
Partenio:aumento proprietà anticoagulante
uso: patologie infiammatorie, psoriasi, , mal di denti, mal di stomaco, punture insetto;
Allium sativum (aglio): aumento dell’effetto antiacoagulante
uso: iperlipidemia e ipertensione;
Coenzima q10: riduce effetto anticoagulante
uso: insuff. cardiaca congestizia e patologie cardiovascolari
Ginseng: riduzione dell’inr
uso: integratore energetico e stimolatore del sistema immunitario;
Hypericum perforatum (iperico): riduzione dell’effetto anticoagulante
Uso: trattamento della depressione;
Angelica sinesis: aumento INR
uso: sintomi della menopausa.
Tra i farmaci più noti che agiscono con scarsa significatività, ricordiamo l’aspirina, il paracetamolo, i farmaci che agiscono sui livelli di colesterolo. Mentre altri farmaci, alcuni antibiotici, alcuni FANS e alcuni ansiolitici possono interferire modificando il valore dell’INR. Importante sempre rivolgersi al proprio medico di fiducia, anche se si decide di assumere i cosiddetti farmaci di automedicazione.

Diventa quindi importante per il soggetto o il suo care giver comprendere l’importanza di questa terapia salvavita in modo da non sottovalutare sia l’assunzione dei farmaci sia la corretta alimentazione. N.N. A&V.

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9 Responses

  1. Avatar Enzo ha detto:

    Mi pare completa, io assumo quotidianamente la cardioaspirina e nell’elenco non ho visto la papaya che io assumo disidratata oppure aloe che io assumo sempre disidratata. Posso continuare oppure può causare problemi ?

    Grazie mille
    Enzo

    • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

      Buona sera. Da cosa ne so non ci sono particolari problemi ad assumere quegli alimenti. Ovviamente sempre con moderazione . Grazie e buona serata
      La Redazione di Anziani e Vita

      • Avatar Marco ha detto:

        Buongiorno prendo un anticoagulante coum… e vorrei assumere delle vitamine. Cosa mi consigliate ?

        • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

          Buon giorno, alcune vitamine soprattutto quelle del gruppo K, possono interferire con gli anticoagulanti. Le consiglio di rivolgersi al suo Medico di fiducia che saprà darle i giusti consigli.
          Grazie per l’attenzione che ci rivolge e continui a seguirci.
          La Redazione di Anziani e Vita

    • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

      Buon giorno, alcuni integratori a base di sostanze vegetali possono interferire con gli anticoagulanti assunti per via orale, tra questi anche l’aloe e la papaya. Può leggere un interessante articolo sul sito farmacovigilanza.eu/mode/645
      Resta inteso che per qualsiasi dubbio è fondamentale rivolgersi al proprio Medico di fiducia.
      Grati dell’attenzione la salutiamo cordialmente.
      La Redazione di Anziani e Vita

  2. Avatar armando ha detto:

    buongiorno,la colazione con soya sun e mirtilli con bevanda avena e pane integrale. il pranzo piatto unico con pasta grano duro decorticato integrale condita con gamberi o carne.
    a cena a volte insalata con pollo o pesce. la mia eta’ di 80anni con terapia anticoagulante lixiana 60mg.desidero avere un un vs cortese parere ,non avendo avuto nessuna indicazione medica inizialle .grazie della vs gentileza e distinti saluti

    • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

      Buon giorno e grazie per l’interesse che ci riserva. Mi pare che la sua alimentazione sia sana e senza controindicazioni. Le consiglio comunque un passaggio dal suo medico per avere ulteriori conferme. Un caro saluto.
      La Redazione di Anziani e Vita

  3. Avatar Sandrovivan ha detto:

    Buongiorno Chiedo come sia possibile che io abbia fibrillazione atriale cronica se i miei battiti sono sempre vicini 50 o poco più e sovente sotto i 40 battiti. GrZie

    • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

      Buona sera, non essendo noi dei medici, le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia. Potrebbe essere in terapia con alcuni farmaci per controllare la fibrillazione che abbassano i battiti, ma è sempre meglio rivolgersi al proprio curante.
      Grazie comunque per la considerazione che ci riserva e le auguriamo una buona serata.
      La Redazione di Anziani e Vita

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