I diverticoli (parte 2a) Come si prevengono e come si trattano.

I diverticoli (parte2a)

Come già descritto nell’articolo precedente, i diverticoli del colon affliggono ben oltre il 50% della popolazione e il più delle volte risultano asintomatici. Per questo motivo è importante, soprattutto se compaiono alcuni fastidi a livello addominale, sottoporsi ad una visita gastroenterologica che potrà decidere se e a quali esami sottoporci.

Abbiamo già affrontato la parte relativa ai fattori di rischio; quindi, viene spontaneo chiedersi come si possono prevenire i diverticoli. Innanzitutto, è bene adottare uno stile di vita sano, privilegiando una dieta ricca di fibre e povera di grassi saturi, questo al fine di contrastare il rischio di stitichezza che, come già affrontato, è uno dei fattori di rischio per la formazione dei diverticoli. Altro aspetto importante è fornire, al nostro organismo, un giusto apporto di acqua sia durante i pasti sia durante la giornata, questa facilità la peristalsi intestinale, ovvero i movimenti che permettono all’intestino di svuotarsi facilitando l’espulsione delle feci. Solitamente si ritiene adeguato un introito di acqua di circa due litri al giorno. Infine, ma non ultimo, è importante svolgere anche regolarmente attività fisica, non necessariamente attività particolarmente stressanti per il fisico, ma anche corsi di ginnastica dolce per promuovere i movimenti della tonaca intestinale.

Ma se siamo in presenza di una malattia diverticolare, come ci dobbiamo comportare? Iniziamo col dire che, se siamo in presenza di dolori addominali o alterazione dell’alvo, se avvertiamo gonfiore e tensione addominale, è importante rivolgersi al medico di fiducia e, se è il caso, effettuare una visita gastroenterologica.

Quando la malattia è sintomatica ma non è complicata, non è necessario rispettare un particolare alimentazione, il consiglio è quello di aumentare l’assunzione di acqua, cereali, frutta e verdura. A questo si possono associare degli integratori che hanno lo scopo di mantenere le feci morbide, promuovere la motilità intestinale. Possono essere d’aiuto anche i probiotici per mantenere una buona flora intestinale.

Ma cosa bisogna fare se si presenta una situazione di diverticolite, ovvero una fase infiammatoria acuta dei diverticoli? Va detto che il primo passo da fare è quello di rivolgersi al medico che potrebbe consigliare dei cicli periodici con specifici antibiotici. In questo caso è indicato adottare uno stile alimentare che possa mettere “a riposo” l’intestino, evitando, per alcuni giorni, l’assunzione di fibre vegetali, preferendo un’alimentazione più liquida e, se il medico la prescrive, la cura antibiotica che dovrebbe essere assunta, solitamente, per una settimana al mese per sei mesi o in base a come decide il medico.

Quale alimentazione seguire in presenza di diverticoli?

Da tempo si pensa che chi soffre di diverticoli non debba assumere frutta o verdura contenente dei “semi di piccola dimensione” (tipo pomodori, melanzane, kiwi, fragole, uva, frutti di bosco, fichi, etc.), questa modalità è sbagliata e si tratta di vecchie credenze. In letteratura ci sono diversi studi (uno di questi condotto in America) che dimostrano esattamente il contrario, ovvero che chi riduce il consumo di frutta, verdura e cibi contenenti semi, sarebbe più a rischio di sviluppare la diverticolite (ovvero l’infiammazione dei diverticoli).

Si è sempre pensato che i semini contenuti in alcuni vegetali, possano depositarsi nelle sacche dei diverticoli causandone l’infiammazione. Come già detta alcuni studi scientifici hanno dimostrato l’esatto contrario, non esiste un nesso di causa-effetto tra la comparsa dei sintomi della malattia (dolore, gonfiore, diarrea, nausea, etc.) e il consumo di cibi contenenti i semini. Sal punto di vista teorico si potrebbe anche pensare che ci sia un nesso, ma in realtà così non è ed è stata smentita dalla letteratura scientifica. Riportiamo alcuni studi a riprova di quanto affermato:

  • nel 1998, uno studio condotto su un gruppo di oltre 47.000 persone (Health Professionals Follow-up Study- HPFS) riscontrò un’associazione inversa tra l’assunzione di noci e mais e il rischio di diverticolite;
  • nel 2008, uno studio pubblicato su Jama affermò che non esiste alcuna correlazione tra consumo di semi, semini e frutta secca e diverticoli o diverticolite. Il consiglio dietetico di evitare questi alimenti non è, quindi, basato su alcuna evidenza scientifica;
  • una revisione del 2021 sul ruolo delle abitudini alimentari nelle complicanze dei diverticoli conclude che un elevato apporto di fibre era associato a un ridotto rischio di diverticolite o di ospedalizzazione a causa della malattia diverticolare. Invece, un elevato consumo di carne rossa e, in generale, uno stile alimentare tipicamente occidentale (consumo eccessivo di grassi saturi e zuccheri raffinati, scarso consumo di fibre) era associato a un rischio più alto di diverticolite.

 

Sicuramente, alla base di queste affermazioni, di vero c’è che un’alimentazione scorretta può essere la causa di questo disturbo intestinale. Gli studi confermano l’importanza di mangiar sano, implementando nella dieta frutta e verdura, diversamente le persone affette da diverticolosi sono più a rischio, di sviluppare una infiammazione, con una riduzione del consumo giornaliero di frutta e verdura, anche quella con i semini.

Vediamo più nel dettaglio come comportarsi, tenendo presente che tutte le indicazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo, non si devono assolutamente considerare come prescrizioni in quanto ogni individuo può richiedere un regime alimentare personalizzato ed è bene sempre rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Fatta questa premessa possiamo dire che esistono raccomandazioni dietetiche generali, che abbiamo già affrontato (adeguato apporto idrico, assunzione di fibre, evitare alimenti troppo grassi e troppo zuccherini, evitare alimenti che possono infiammare tipo cioccolato e spezie troppo piccanti, fare attività fisica costante tutti i giorni). Nella tabella a seguire, riportiamo alcuni consigli alimentari, ma ricordatevi sempre di rivolgervi ad uno specialista.

Per evitare la formazione dei diverticoli, fermo restando che alcune cause (tipo la genetica e il fisiologico invecchiamento) non sono modificabili e non dipendono da noi, alcuni altri fattori li possiamo controllare attraverso delle scelte corrette. Li riassumiamo così:

  • corretta alimentazione;
  • controllo del peso;
  • attività fisica;
  • aumento dell’introito alimentare di fibra e acqua;
  • evitare il fumo;
  • assumere il giusto apporto di Vitamina D.

Ricordiamoci che una buona salute inizia a tavola. N.N. AeV

Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.    Virginia Woolf

 

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