Non ricordo più….cos’è la memoria? La funzione mnesica

Con il termine memoria si intende la capacità che sviluppa il cervello nel conservare le informazioni. E’ una funzione psichica o mentale che serve ad assimilare a trattenere e a richiamare (il ricordo) le informazioni apprese attraverso l’esperienza o per via sensoriale.
Esistono tre tipi di processi della memoria:

  1. Acquisizione e codificazione. Si tratta di ricevere lo stimolo e tradurlo in una rappresentazione interna che sia stabile e registrabile nella memoria;
  2. Ritenzione e immagazzinamento. E’ il processo che permette di stabilizzare l’informazione nella memoria e trattenerla per un determinato periodo di tempo;
  3. E’ la fase nella quale, l’informazione che è stata precedentemente archiviata, viene richiamata o riconosciuta.

I tipi di memoria si possono classificare in base a due criteri:

  1. La persistenza del ricordo;
  2. I tipi di informazioni memorizzate

Dal punto di vista psicologico la memoria, che viene anche detta funzione mnesica, non sempre si presenta stabile, sebbene a parità di stimoli e contenuti, ma risulta essere influenzata da elementi affettivi quali l’emozione e la motivazione. Subentrano sia fattori cognitivi sia fattori emotivi. A tale proposito lo stesso Freud correlò dei meccanismi di difesa collegati alla dimenticanza e all’oblio, quali la rimozione e la repressione che permettono il processo di allontanamento inconscio dei contenuti minacciosi e che diventano difficilmente recuperabili.
La memoria si classifica, in base alla sua durata nel tempo, in:non ricordo più...cos'è la memoria?

  • Memoria sensoriale;
  • Memoria a breve termine;
  • Memoria a lungo termine.

La memoria sensoriale
Dura pochi secondi ed è collegata alle informazioni di origine sensoriali, appunto, quali quelle uditive, visive, tattili, olfattive e gustative. Spesso le informazioni vengono trattenute per un lungo periodo. A chi non è mai capitato di ricordare, sentendo magari un profumo, di collegarlo a qualcosa o a qualcuno? I bambini, per esempio, sperimentano e apprendono moltissimo attraverso il tatto (es. caldo e freddo).
La memoria a breve termine
Viene suddivisa principalmente in tre tipi funzionali:

  • La memoria di lavoro dove le informazioni sono trattenute nella memoria per uno scopo;
  • La memoria iconica che è sperimentata e appresa per uno stimolo visivo;
  • La memoria ecoica, anch’essa di natura sensoriale, memorizzata attraverso uno stimolo uditivo.

La memoria a lungo termine
Anche questo tipo di memoria viene suddivisa in tre tipi funzionali:

  • La memoria semantica legata alla comprensione del linguaggio riferita al significato delle parole e dei concetti;
  • La memoria episodica relativa agli eventi che caratterizzano la nostra vita;
  • La memoria procedurale legata alle azioni e alle procedure che ci consentono di eseguire comportamenti complessi.

Alcune informazioni possono passare da una memoria ad un’altra, per esempio da quella sensoriale a quella a breve termine e da quest’ultima a quella a lungo termine che può conservarle per un breve periodo oppure per tutta la vita. Ad esempio il ricordarsi il nostro numero di telefono, anche se, con l’avvento della tecnologia, si rischia di perdere questo tipo di funzione.
Esistono poi ancora:

  • La memoria di rievocazione che ci aiuta nel richiamare alla mente fatti vissuti o appresi (interviene, per esempio, quando leggiamo e studiamo);
  • La memoria di riconoscimento che ci consente di riconoscere episodi anche attraverso un semplice dettaglio.

Chi decide quale nozione deve essere ricordata e quale dimenticata? L’ippocampo e la corteccia cerebrale.
L’ippocampo è una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali , sopra il cervelletto . L’ippocampo fa parte del sistema limbico che è la zona del cervello deputata a gestire le emozioni.
La corteccia cerebrale è uno strato laminare continuo che rappresenta la parte più esterna del cervello. E’ formata dai neuroni e gioca un ruolo centrale in meccanismi o funzioni mentali cognitive complesse quali il pensiero, la coscienza, la memoria, la concentrazione e il linguaggio.

Una particolarità.
Alcuni studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra la regolazione del sonno e la memoria a lungo termine. Il sonno regolare svolge un’importante azione nel consolidamento della memoria. In questi studi è stato analizzato che molti aspetti del comportamento correlati al sistema che controlla il ciclo sonno-veglia sono regolati da particolari “geni orologio” ed è quindi possibile che questi geni siano coinvolti anche nei processi cognitivi.
Quindi ……….. buon sonno a tutti.   N. N. A&V

“ Anche immerso nelle tenebre e nel silenzio io posso, se voglio, estrarre dalla mia memoria i colori, distinguere il bianco dal nero e da qualsiasi altro colore voglio”. Sant’Agostino

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