Il curioso caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald

Ironico e malinconico, esilarante e grottesco, il racconto narra la storia  di un uomo che nasce vecchio e muore bambino, incrociando al rovescio tutte le età e le tappe della vita. Passando da una circostanza rocambolesca all’altra, Benjamin riuscirà ad andare a tempo con la vita e col mondo solo nell’età di mezzo, ma l’inesorabile “decrescita“ lo porterà a finire  i suoi giorni poppando beatamente, mentre coscienza e memoria scivoleranno nel buio. Il curioso caso di Benjamin Button sembra chiedersi unicamente “Come si comporterebbe un vecchio con la testa di un bambino? E come un giovane con l’esperienza di un vecchio?”, tentando di conseguenza una riflessione sulla morte e sulle possibilità di sfruttare al massimo la propria vita. “Non sai mai cosa c’è in serbo per te” ripete a Benjamin la madre adottiva, evitando accuratamente di citare scatole di cioccolatini. Scritto nel 1922 da Francis Scott Fitzgerald, questo appassionante romanzo è stato trasformato in film nel 2008 da David Fincher.

Come sarebbe nascere vecchi e gradualmente tornare giovani in barba a tutte le leggi del tempo?
E’ questa la domanda su cui ruota tutta la trama del film.   M.S A&V

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2 Responses

  1. Anziani & Vita Anziani & Vita ha detto:

    Sono assolutamente d’accordo, anche se bisogna considerare che, spesso, il cinema enfatizza o distorce la realtà.
    Un cordiale saluto,
    La Redazione di Anziani e Vita

  1. 7 Gennaio 2024

    […] In conclusione, la malattia di Benjamin Button è un esempio di come il cinema possa portare alla luce condizioni rare e poco conosciute. È importante aumentare la consapevolezza su queste malattie e sostenere la ricerca per trovare cure e migliorare la vita dei pazienti affetti da progeria. [17][18] […]

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