Il Demente e la Sindrome del Tramonto o sindrome del sole calante

Donna al tramonto del Sole Caspar David Friedrich olio su tela

E’ conosciuta come sindrome del tramonto o sindrome del sole calante (sun down syndrome), si manifesta con reazioni improvvise e imprevedibili e colpisce le persone affette da demenza. Si stima che ne soffra infatti circa il 10% degli anziani e l’ 80% delle persone colpite dalla malattia di Alzheimer. In queste persone la scomparsa degli ultimi raggi di sole coincide con l’ alterarsi di attività cognitive come percezione e memoria. La sua manifestazione è abbastanza variegata e si presenta con la comparsa di uno stato confusionale, l’ incapacità di mantenere l’ attenzione, la disorganizzazione del pensiero e del discorso, inversioni dei ritmi di sonno e veglia, deliri ed allucinazioni. E’ una manifestazione che pare essere in continuo aumento ma non così nuova in quanto gli effetti del calar del sole furono già descritti da Ippocrate nella teoria degli “umori” e nei quattro elementi che possono influenzare la salute dell’uomo. Il tramonto corrisponde con comportamenti aggressivi, a volte verbali ma, in alcuni casi, accompagnati da reazioni di violenza fisica. La loro manifestazione compare nel tardo pomeriggio andando via via ad aumentare durante la sera e la notte. Pare vi sia anche una correlazione con le stagioni, ad esempio durante l’inverno sembra che, nelle persone affette da demenza di Alzheimer, possano alterarsi i meccanismi che regolano la temperatura nell’organismo. Sicuramente la poca luce e gli ambienti poco illuminati possono influenzare pesantemente la comparsa di questa sindrome. Anche cambi repentini di ambiente, come ad esempio un ricovero in ospedale o l’istituzionalizzazione, possono agire negativamente. I pazienti perdono i loro punti di riferimento, si ritrovano in un ambiente a loro sconosciuto e ostile che pare possa scatenare aggressività. Le stesse manovre assistenziali, i rumori notturni e i risvegli obbligati sono molto spesso causa di deliri e confusione. Le modifiche ambientali possono aiutare, in particolare con un sistema di illuminazione adeguato evitando zone d’ombra. Anche l’attività fisica durante il giorno può aiutare ad evitare la sua manifestazione. Vi è poi ancora la terapia farmacologica adeguata che può intervenire nel migliorare il comportamento dell’anziano.

Quali sono quindi, riassumendo, gli interventi da mettere in atto?

  • Evitare le richieste: specie durante le ore serali evitiamo di impegnare il paziente in attività o di formulare richieste pressanti e complicate. L’ideale è proporgli delle situazioni tranquille in cui si possa rilassare come, per esempio,  ascoltare musica, visti gli effetti benefici descritti anche in letteratura ella musicoterapia;
  • Ridurre al minimo gli stimoli considerando le difficoltà a concentrare l’attenzione;
  •  Aumentare  l’illuminazione, come precedentemente descritto, evitando eccessive zone d’ombra;
  • Proporre interventi di attività fisica;
  • Evitare riposi pomeridiani coinvolgendolo in attività semplici ma che possono impegnare la persona;
  • Proporre un bagno caldo e rilassante che possa predisporre al riposo notturno;
  • Curare l’alimentazione ed utilizzare bevande calde e rilassanti, evitando, ad esempio, alcool, thè e caffè.
  • Curare il tono della voce evitando noi stessi di essere troppo impositivi ed aggressivi;
  • Non avere fretta;
  • Utilizzare un linguaggio non verbale;
  • Facilitare sempre la presenza di un familiare di riferimento;
  • Garantire la sicurezza fisica ed ambientale.

Sebbene descritta dalla letteratura, gli interventi che possono modificare o prevenire questa sindrome non sono ancora così ben delineati. Di sicuro crea e genera ansia non solo nel malato ma soprattutto nel caregiver che, nell’ambiente domestico, si trova a dover fronteggiare una situazione difficile. Gli interventi descritti possono aiutare a prevenire o a ritardarne la manifestazione. In caso di difficoltà assistenziali e di gestione vi invitiamo comunque a rivolgervi al vostro medico di fiducia o ad un Geriatra che, con la corretta impostazione della terapia farmacologica può aiutare ad aumentare la qualità della vita del soggetto e della sua famiglia.    N.N.  A&V

 

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte”. Kahlil Gibran

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4 Responses

  1. Avatar FATIMA ha detto:

    Grazie per tutti e spiegazioni della malattia Sindrome del tramonto che io prima nn so ne anche si la malatia del perdere il sonno e cambiare la notte x il giorno ci ha questo nome i ci ha tutti questi espiazione che ho letto su anziani e vita però grazie a Google x la comodità del sapere tutto che si serve di saperlo nella vita

    • AnzianiVita AnzianiVita ha detto:

      Gentile Sig.ra Fatima, il nostro obiettivo è proprio quello di fornire delle informazioni utili a chi, come lei, si trova a prendersi cura di una persona affetta da demenza e a tutte le altre persone che assistono anziani con problematiche. I suoi complimenti ci fanno molto piacere. Continui a seguirci e speriamo di poter essere sempre efficaci.
      Grazie e a presto,
      La Redazione di Anziani e Vita

  2. Avatar Gianni Fabrizio ha detto:

    Bel commento ma quando entrano in quella sindrome anime fanno come vogliono. Comunque graie

    • Anziani & Vita Anziani & Vita ha detto:

      Buona sera, la capacità di chi assiste consiste proprio nel cercare di tenerli quanto più agganciati alla realtà, anche se non è assolutamente semplice. Purtroppo la malattia porta inesorabilmente a “perdersi” e ad essere confusi. Difficile per chi gli è accanto ma con la medicina del “cuore” nulla è impossibile.
      Un cordiale saluto,
      La Redazione di Anziani e Vita

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