Che cos’è la demenza

La demenza è una sindrome caratterizzata dalla presenza di un deficit della memoria associato a disturbi in altre aree cognitive, che causa una significativa riduzione della capacità di svolgere le comuni attività della vita quotidiana, fino alla perdita totale dell’autonomia e dell’autosufficienza.Sebbene il disturbo di memoria sia comune in tutti i casi di demenza, queste si differenziano a seconda della forma e della tipologia.Si ritiene che più della metà dei dementi sia affetto da demenza di tipo degenerativo (come la malattia di Alzheimer), il 15% circa da demenza su base vascolare (demenza vascolare), il 15% da forme miste ed il restante 15% da forme di varia natura, tossica, traumatica, tumorale, infettiva, da versamento di liquido nell’encefalo.Nel complesso è affetto da demenza oggi circa il 5% della popolazione over 65 anni, ma addirittura il 30% degli over 85. L’incidenza è compresa tra l’1 e il 5 per mille della popolazione generale, e tra l’1% e il 24% negli anziani e negli ultraottantenni. Il fattore di rischio principale pare dunque essere l’età, seguita dal sesso (le donne parrebbero più colpite da demenza rispetto agli uomini, ma questo dato è considerato controverso, stante la maggiore attesa di vita per le donne); non sembrano invece implicate l’etnia o le condizioni socioeconomiche.

 La malattia di Alzheimer è una condizione neurodegenerativa progressiva, caratterizzata dal punto di vista clinico da un declino graduale delle capacità cognitive, delle funzioni quotidiane e del comportamento. E’  la forma più comune di demenza: ne soffre circa il 60% di tutti i pazienti affetti da demenza. In questo caso, nelle cellule cerebrali hanno spesso luogo dei cambiamenti che ne pregiudicano la loro “funzionalità”. Di sicuro la demenza è una sfida per l’organizzazione sanitaria perché richiede molte risorse e impegno, ha un forte impatto sociale ed economico. È di sicuro un evento catastrofico con il coinvolgimento totale di tutta la famiglia, diventa un impegno assistenziale sia per la famiglia stessa sia per le istituzioni. Senza considerare il grosso problema etico e morale che sottende. Il demente è un soggetto “fragile”, soggetto a perdita progressiva di autosufficienza. E’ un paziente molto complesso dal punto di vista assistenziale, che ha bisogni mutevoli e molteplici, a volte di difficile interpretazione.

A seconda di come si manifestano distinguiamo due tipologie di disturbi:

  • I disturbi della sfera cognitiva
  • I disturbi del comportamento                      N S A&V
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